martedì 16 marzo 2010

La battaglia di Adua: l'evento che decise la sorte politica di Crispi e della politica coloniale italiana


Qualche mese addietro (nell'autunno del 2009) mia madre mi ha segnalato un piccolo trafiletto comparso nel Giornale di Sicilia, nel quale si annunciava la presentazione, presso l'Istituto di Storia Patria di Palermo, dell'opera dello storico Giuseppe De Stefani (Università di Palermo) sulla battaglia di Adua ( Adua nella storia e nella leggenda), opera davvero monumentale ed esaustiva (otre 3500 pagine in quattro tomi).
Proprio di recente, ho ritrovato quel trafiletto.
Mia madre, nel segnalarmi la notizia, mi aveva detto: "Sarebbe bello potere avere quest'opera da affiancare alle altre su Francesco Crispi".
Ricordandomi di questo suo desiderio, mi sono voluto dare da fare: ho cercato in internet, ma l'opera risultava indisponibile attraverso i consueti canali.
Ciò nonostante ho trovato dei riferimenti, tra cui una pagina web dell'Istituto di Storia Patria nella quale si parlava proprio della presentazione dell'opera.
Ho scritto immediatamente all'indirizzo di posta elettronica dell'Istituto di Storia Patria.
Questo il testo della mia lettera

Tempo addietro ho letto, sul Giornale di Sicilia, della presentazione dell'importante opera di Giuseppe De Stefani "Adua nella storia e nella leggenda".
Sono medico, giornalista e faccio parte di un ramo collaterale della famiglia dello Statista (siamo originari di Palazzo Adriano).
Mio padre Francesco era giornalista e aveva, ovviamente un grande interesse per la figura del nostro avo del quale - nei limiti del possibile - cercava di tenere aggiornata una bibliografa con i testi più recenti.
Della battaglia di Adua soleva dirmi che fu l'esito di quella battaglia a decretare, purtroppo, il giudizio che gli Storici diedero di Crispi, soprattutto per quanto concerne la sua svolta autoritaria sull'onda dell'ammirazione per Bismarck.
Mi diceva che se non ci fosse stata quell'ingombrante sconfitta a decidere il suo declino politico, Crispi sarebbe stato considerato un grande.
Mi diceva: "Così va la storia!"
Mi piacerebbe, oggi, anche per la memoria di mio padre, acquisire quest'opera per la nostra biblioteca familiare.
Come fare?

Ho cercato in internet e ho visto che non è disponibile attraverso i consueti canali...
In attesa di vostre delucidazioni, vi invio i miei più cordiali saluti.
Maurizio Crispi
Immediata è stata la risposta telefonica da parte dell'Istituto di Storia Patria.
Mi hanno chiamato al cellulare.
Mi ha dettto che, effettivamente, l'opera non era commercializzata, ma che - avendo parlato con l'autore - questi si era reso disponibile a farmene avere una copia che potevo andare a ritirare direttamente in tipografia.
E così ho fatto, con grande piacere, certo di portato avanti qualcosa che, oltre a compiacere me e mio fratello, sarebbe sicuramente piaciuta a mio padre e a mia madre.
Questa la breve sintesi della presentazione dell'opera di Giuseppe De Stefani, avvenuta il 15 ottobre 2009.

ADUA NELLA STORIA E NELLA LEGGENDA

Notevole opera storica del Prof. Giuseppe De Stefani presentata a Palermo

(Gian Carlo Stella)


Nella bellissima sala della Società Siciliana per la Storia Patria di Palermo, in Piazza San Domenico 1, è stata presentata nella giornata del 15 ottobre 2009 - alle ore 17,30 - la ponderosa opera del Prof. Giuseppe De Stefani dell’Università di Palermo “Adua nella storia e nella leggenda”, pubblicata dal Dipartimento di Studi Storici e Artistici di quella Università e dall’Assessorato dei Beni Culturali e Artistici della Pubblica Istruzione della Regione Siciliana.
Un’opera unica nel suo genere, composta da 4 tomi per 2.980 pagine di grande formato (cm. 29,5 x 20,5), accompagnata da migliaia di note, da ricchissima bibliografia, dettagliata cronologia storica e indice generale dei nomi. L’opera è costata oltre 10 anni di lavoro di scavo negli archivi pubblici e privati.
Moltissimi i documenti inediti pubblicati integralmente. Il periodo storico esaminato nel dettaglio dal Prof. De Stefani corre dal gennaio 1895, anno dell’occupazione del Tigrai e dell’Agamè da parte di Baratieri - con una corposa sintesi degli avvenimenti precedenti -, alla Pace di Addis Abeba ed al rilascio dei prigionieri italiani in mano a Menelik.
Tutti gli argomenti oggetto della ricerca sono stati rintracciati, confrontati, esaminati e comparati anche da diverse angolazioni (storiche, politiche, militari, sociali, economiche, ecc.). Il pubblico su invito è intervenuto molto numeroso. Dopo le parole di presentazione del Dott. Salvatore Savoia, Segretario Generale della Società Siciliana per la Storia Patria, e del Prof. Pietro Corrao, ha preso per primo la parola l’africanista Gian Carlo Stella, titolare della Biblioteca-Archivio “Africana”, che ha ripercorso alcuni momenti salienti della battaglia di Adua, sottolineandone aspetti poco noti, per poi presentare uno spaccato delle opere sino ad oggi pubblicate sull’argomento.
Infine si è soffermato sulla notevole fatica del Prof. Giuseppe De Stefani, che Stella conosce particolarmente per via dei numerosi contatti informativi intervenuti con l’Autore nel corso di oltre 12 anni, e per averla, infine, digitalizzata, impostata graficamente e con lui discussa.
“Adua nella storia e nella leggenda”, ha sottolineato Stella, “è un’opera straordinaria che finalmente ripercorre senza fronzoli e leggende le vicende politico-militari dell’Italia in Africa. Una guida sicura che rimarrà tale anche se venissero alla luce le uniche due opere al momento irreperibili: le carte del processo Baratieri e le memorie inedite del generale Albertone. … Sarà il punto di riferimento per tutti quelli che, per varie ragioni, vorranno conoscere le nostre vicende africane accadute al tempo di Crispi e Menelik”.
È seguita poi la relazione del Prof. Giuseppe Conti, Ordinario di Storia Militare presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, che si è soffermato soprattutto sul ruolo dell’esercito e della stampa militare rispetto alle Colonie.
Ha preso poi la parola l’africanista Luigi Goglia, professore Associato presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università “Roma3”, che ha illustrato la condizione politico-militare di quell’Italia di fine secolo, con le sue luci e le sue ombre.
Infine lo stesso Prof. Giuseppe De Stefani ha ringraziato i relatori ed i presenti, soffermandosi brevemente con affetto e commozione sulla figura dello scomparso Prof. Massimo Ganci, docente di Storia all'Università di Palermo e presidente della Società Siciliana di Storia Patria, che lo ha sempre incoraggiato nella fatica ed a pubblicare l’opera.

Nessun commento:

Posta un commento

 
Creative Commons License
Francesco Crispi. Chi era by Maurizio Crispi is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at francescocrispigiornalista.blogspot.com/.