mercoledì 28 gennaio 2009

Il tempo passa e i ricordi sbiadiscono...

Oggi ho 59 anni: cinque anni più di mio padre quando scomparve.
Mio padre adesso è più giovane di me, per come io lo ricordo.
Lui è rimasto fisato a quell'età: i suoi 54 anni.
Ed è una cosa ben strana, adesso, pensarlo più giovane di me; per lui, nella vita che egli vive nei miei ricordi, il tempo si è fermato, segnando il passo; per me, invece, ha continuato a avere il suo corso mutevole (a volte, soggettivamente più lento, forse), portandomi avanti inesorabilmente.
Ma se mio padre è "fermo" alla sua età ormai per me "giovanile" di 54, i miei ricordi di lui subiscono un continuo rimaneggiamento e, altrettanto ineluttabilmente, sbiadiscono e si confondono. Tante cose, mai fissate sulla carta, mai scritte, ma soltanto vissute nel ricordo (e qualche volta raccontate a voce alta) si perdono: si mutano in pezzi e frammenti che a volte occorre rimontare assieme come le parti di un puzzle per dare loro un senso. Di tante altre di cui prima ero sicuro, rimangono frammenti un po' sbiaditi dei quali non ho nessuna certezza.Anche gli anni della mia analisi personale siifanno sempre più lontani e quell'intero corpus di storie narrate allo psicoanalista che avevano come fulcroomio padre si vanno sbiadendo.
Da dove nasce questo commento?
Forse dal fatto che, cercando di snocciolare le date delle principali ricorrenze dei miei genitori, mi sia venuto un dubbio consistente sulla effettiva data di nascita di mia padre.
L'anno: il 1918, questo lo so per certo.
Giorno e mese: qui le carte si confondono.
Nel post precedente ho scritto: 4 ottobre 1918, ma adesso sono incerto.
Il 4 ottobre er la ricorrenza che accomunava il compleanno di mio fratello Salvatore, l'onomastico di mio padre, ma anche l'anniversario del matrimonio dei genitori.
Non è possibile, ho cominciato ad almnanaccare dentro di me, che il 4 ottobre fosse anche il giorno in cui ricorreva il suo compleanno!
Se così fosse stato, avremmo dovuto fare per quel giorno dei festeggiamenti davvero sontuosi: ma non era nelle nostre abitudini nemmeno festeggiare con clamore una singola ricorrenza.
E allora, escludendo il 4 ottobre come data di nascita, cosa rimarrebbe?
Vuoto totale! Non riesco a pensare a nessuna data "papabile".
A fronte di questo vuoto di mente, penso che certamente potrò chiedere a mia madre qualche delucidazione e che lei sarà pronta a risolvere il mio dubbio, fornendomi una risposta. ma questo non mi piace.
Vorrei essere io a risolvere il problema.
Una cosa è sicura: ciò che era certo si fa incerto; ciò che era dominio del ricordo vissuto e posseduto, entra nella sfera del dubbio.
I ricordi si fanno evanescenti e vacillanti.
Ed allora, proprio per questo, devo sbrigarmi a fissare qui tutto quello che ricordo di mio padre.
 
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