giovedì 3 giugno 2010

I paradossi: oggi mio padre è più giovane di me...


Più vado avanti negli anni e più si impone una riflessione sull'invecchiare, che è onnipresente, anche se non piango su mestesso e nemmeno -oggettivamente - io mi senta vecchio.
Penso di avere ancora molti anni da vivere, una volte superato lo scoglio dei 54 anni.
Prima di arrivare a quell'età, mi interrogavo spesso sul mio futuro e mi chiedevo se - in termini di età - sarei sopravvissuto a mio padre.

Mi dicevo anche che se fossi vissuto più dei 54 anni che furono concessi a lui sarei vissuto ancora molto.
Si organizzano sempre schemi di pensiero atti ad illuderci: anche mio padre soleva dire che sarebbe vissuto a lungo, partendo dalla constatazione che entrambi i suoi genitori venivano da famiglie longeve.
Poi, malgrado le sue ottimistiche previsioni fu tradito da un destino che lo aspettava al varco.
Altrove, era stato scritto altrimenti.
Allora, io presi a pensare questo: sarebbe stato fatidico per me sopravvivere a lui, nel senso di superare il giro di boa dei 54 anni.
Con apprensione, spensi le mie 54 candeline e non accadde nulla.
Le sabbie del tempo per me continuarono a scorrere.
Che sarei vissuto per molti ancora, malgrado tutto, continuo a pensarlo tuttora.
Forse, in modo più sereno, anche ora dopo aver campato per più di un quarto di secolo più a lungo di lui, mi rendo conto con disagio e con rimpianto che mio padre me lo sono lasciato indietro, nel senso che lui ora è più giovane di me di quasi trent'anni.


La sua rappresentazione - nella mia mente - è bloccata in quel punto come il fotogramma di una pellicola in fermo immagine, da cui non è più possibile ripartire nè in fast rewind/forward e che ogni tanto va in leggero sfarfallio....

Io sono andato avanti trasportato dall'onda del tempo e lui, invece, è rimasto indietro, fermo al punto in cui era arrivato, al suo capolinea: per lui non ci sono più stati né crescita psico-somatica, né invecchiamento ulteriore, né altre stratificazioni di ricordi oltre al già noto e a quello che è venuto fuori scavando nel mio rimosso.
La realtà ineluttabile è che, oggi, io sono più vecchio di mio padre.
Forse, sono la sua immagine vivente.
Sono sorpreso ancora oggi nel constatare che vecchi suoi conoscenti, ormai anzianissimi, abbiano un moto di sorpresa quando mi incontrano, come se vedessero davanti a sé il fantasma di mio padre più giovane di loro di un quarto di secolo.
"Assomigli sempre di più a tuo padre", dicono...
Ho fatto i conti con la morte.
Una morte eterea e sospesa, la sua.
Terrorizzato dal fantasma della morte che paventavo per mia madre, prima anticipata come era stato per lui, poi semplicemente per invecchiamento e consunzione per l'inarrestabile progredire dell'età.
Ora mia madre non c'è più.
Lei, andando via, mi ha costretto a fronteggiare i miei fantasmi della morte: lei in vita, era per me una sofferenza indicibile andare a qualsiasi funerale, a volte al limite della sgarbataggine e della mancanza di rispetto di amici e parenti.
Ma proprio non ce la facevo: era per un peso intollerabile, quando attendevo l'inellutabile scomparsa di mia madre, prima o poi.
Ora, con la sua eclisse ho ritrovato - forse - pietas pe rme stesso e per gli altri.
Posso confrontarmi con maggiore serenità con la rappresentazione della morte e forse anche con il morire.
Ma so adesso che, se mia madre è vissuta con forza e determinazione assolute sin quasi a 92 anni, questa potrebbe essere la mia prossima meta, se riuscirò a resistere...
Quindi adesso ho un altro giro di boa da raggiungere: altri 31 anni a partire da ora, che mi porteranno ad essere ancora più lontano da mio padre che, bloccato nel momento del suo arresto, continuerà ad essere per me un giovane uomo di 54 anni, vigoroso e pieno di progetti.
Poi dopo non ci saranno altre dilazioni: ammesso e non concesso che arrivi a superare l'età di mia madre, sarò vicino al mio capolinea e, quindi, sin da ora incalza la necessità di avviare una riflessione sul senso delle cose ultime...
Che cosa strana è la vita...
Spero soltanto che un giorno mio figlio potrà essere la mia immagine vivente, così come io lo sono stato per mio padre.

Nessun commento:

Posta un commento

 
Creative Commons License
Francesco Crispi. Chi era by Maurizio Crispi is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at francescocrispigiornalista.blogspot.com/.